martedì 8 febbraio 2011

Separazione: alcuni consigli utili


L’art 348 cp. annovera l’avvocato tra i servizi di pubblica necessità e quindi assegna allo stesso un importante ruolo sociale. In un ordinamento come quello italiano ove il minore nella procedura di separazione e divorzio non riceve di fatto tutela ( è prevista solo formalmente la tutela del P.M che chiaramente interviene solo in casi limite) c’ è da chiedersi a chi spetti la protezione dello stesso quando due genitori lo strumentalizzano per fini meramente economici. Se infatti è vero che con l’affido condiviso finalmente l’ Italia si è adeguata agli altri ordinamenti con la legge n.54/2006 stabilendo il diritto del minore a “mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con entrambi i genitori”, l’applicazione di detta norma veniva distorta creando un conflitto funzionale allo scopo di ottenere l’affido monogenitoriale.
Finalmente la Cassazione con sentenza n. 16593/2008 ha chiarito che il conflitto tra i genitori non può essere il criterio per preferirire un affido monogenitoriale.
Dopo questo primo scoglio, superato dalla pronuncia della Cassazione intervenuta dopo oltre due anni, l’escamotage attuale per ottenere l’affido monogenitoriale consiste nell’accusare l’altro genitore delle peggiori nefandezze al fine di dimostrarne la condizione di manifesta carenza o inidoneità educativa.
Tuttavia , senza chiedere l’affido monogenitoriale , allo stesso genitore “collocatario” del minore per il fatto della collazione prevalente spetta di fatto il diritto all’assegnazione della casa coniugale ed un assegno di mantenimento più sostanzioso.
Ora in tutto questo c’è da interrogarsi sul ruolo etico di Noi avvocati e fino a quanto il mandato del cliente debba spingersi …fino alla strumentalizzazione del minore?
E quanto il bisogno del cliente alla causa giudiziale, e quindi dello scontro giudiziale con l’altro genitore, può spingersi e quanto questo bisogno possa nuocere al minore?
Parlo di bisogno perché il cliente ha in questi casi talmente tanta sofferenza che necessita di porre tra se e l’altro uno spazio rappresentato dal giudice e di avvalersi di un avvocato che combatta in sua vece.
Questi sono interrogativi a cui cerca di dare risposta anche la mediazione familiare, uno strumento di applicazione mondiale che in Italia ha scarsa applicazione . La mediazione è attualmente prevista dall’art 155 sexsies che prevede che i coniugi d’accordo tra di loro si possano avvalere di esperti per raggiungere un accordo.
Ma chi è il mediatore familiare? Il mediatore è un terzo esperto, imparziale, neutrale e tenuto al segreto professionale . I coniugi infatti rimarranno genitori di un minore e dovranno imparare a essere genitori in due luoghi diversi, con due stili di vita diversi e abitudini che non più coincidono. Il mediatore non è e non deve essere un terapeuta né deve intervenire sul dolore delle parti (ci sono già ottimi psicoterapeuti per questo), ma deve far in modo che il puzzle della famiglia, perché anche se separata trattasi sempre di famiglia, continui a funzionare valorizzando ciò che di quella famiglia è rimasto ossia il nucleo allevante, due genitori non più coppia affettiva, e un minore .
Le parti che si rivolgono al mediatore non vanno dallo “strizzacervelli” nè cercano una risoluzione ai propri problemi psichici o al loro dolore, ma semplicemente cercano di dare alla loro famiglia una nuova configurazione in modo che nonostante la rottura della coppia affettiva di madre e padre continui a funzionare . A conferma di ciò il fatto che, negli altri stati, sussiste una prevalenza di figure di avvocati di famiglia come mediatori.
Del resto io preferirei essere artefice del destino della famiglia che ho creato piuttosto che delegarne le sorti ad un terzo oberato di lavoro (giudice) che mi considera un fascicolo sopra un altro. Io so i problemi della mia famiglia e quali risorse sfruttare per continuare a tirare avanti la baracca e quindi mi rivolgo ad un terzo a ciò formato che, con metodologie scientifiche e tecniche idonee, aiuta me e la mia famiglia a fare tutto questo.

Evi Fongaro- avvocato-mediatore familiare

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