venerdì 18 marzo 2011

Fitness mentale



Bon bon di benessere n.7 – Neurobica!

Ci risulta familiare e ordinaria l'idea che occorra svolgere un'attività fisica regolare per far beneficiare al nostro corpo dell'ossigenazione e ottenere altresì muscoli tonici e scolpiti, migliorare le nostre funzionalità e sentirci più sane e in forma.
E se vi dicessi che la stessa cosa la si può ottenere, oltre che per il nostro corpo, anche per il nostro cervello? Non sto parlando dei vantaggiosi effetti che comunque l'attività fisica provoca anche sulla mente, ma di una specifica attività aerobica per essa: la neurobica, appunto!
Il neuroscienziato Katz (in Fitness della mente, Ed. Red, 2002) ha messo a punto questo metodo partendo dalla scoperta che i neuroni che abitano la nostra testa sono maggiormente efficienti in base al numero di collegamenti che intercorrono fra loro e quindi fra le varie aree cerebrali. Perché il funzionamento mentale sia ottimale occorre sviluppare e favorire l'instaurarsi del maggior numero possibile di collegamenti fra le diverse aree cerebrali specializzate e fra di esse e l'ippocampo, l'area deputata all'apprendimento. Questi collegamenti non sono statici e immutabili, ma si creano come risposta a stimoli sensoriali e di comportamento, quindi maggiori sono gli stimoli maggiori saranno i collegamenti, ma, perché se ne creino di nuovi, occorre necessariamente che si esca dalla routine mentale, perché altrimenti il nostro cervello lavora in economia, sfruttando le connessioni pre-esistenti e conosciute.
Riepilogando, possiamo dire che il segreto per far esercitare a pieno ritmo la nostra testa è quello di trovare soluzioni a sempre nuovi problemi – sviluppando allo stesso tempo la creatività – e in questo modo utilizzare tutti i sensi soprattutto in modo nuovo.
Quali sono quindi i possibili esercizi neurobici?
  • Ricordare i nomi con i cinque sensi: quando conosciamo una persona, per provare a ricordarne il nome, proviamo ad associarlo a dettagli che lo caratterizzano (colori, profumi, tono della voce)
  • Cambiare mano: usare la mano non dominante per fare i gesti quotidiani come lavarsi i denti, girare qualcosa in pentola, accendere la radio e se abbiamo un po' di tempo da dedicare, si può addirittura provare a scrivere qualcosa
  • Toccare, annusare, assaporare: esploriamo gli oggetti e l'ambiente che ci circonda non solo con gli occhi, ovvero proviamo a tastare la stoffa dei diversi vestiti, ad odorare gli ingredienti in cucina, assaporare gusti nuovi o associazioni inusuali, cambiamo posto a tavola per sperimentare nuovi punti di vista.
  • Cambiare strada: provare nuovi itinerari per recarsi al lavoro o nei posti abituali, oppure quando ci troviamo in una nuova città provare a “perdersi” per stimolare il senso dell'orientamento.
  • Scatola a sorpresa: prendete una scatola, riempitela di piccoli oggetti (monete, chiavi, temperamatite, gomme, caramelle ecc...) e divertitevi ad occhi chiusi a inserire una mano al suo interno e indovinare quale oggetto state toccando.
  • Chiacchieriamo!: si, lo so, questa è una cosa che ci piace e facciamo spesso, ma l'importante in questo caso è socializzare con persone nuove, entrare in negozi o bar dove non andiamo mai, scambiando opinioni e conoscendo gli altri.
                                                                                                                                                                         virginia



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