mercoledì 6 luglio 2011

Figli legittimi e figli naturali : proposta di legge per far cadere ogni discriminazione


La Camera ha approvato il testo unificato dei progetti di legge in tema di riconoscimento dei figli naturali (C 2519 Mussolini + abbinati), che riconosce che tutti i figli hanno lo stesso stato giuridico; sostituisce le parole “figli legittimi” e “figli naturali” ovunque ricorranno, con la parola “figli”; estende il vincolo della parentela a tutti i figli; consente alla madre e al padre anche se già uniti in matrimonio con altra persona all’epoca del concepimento di riconoscere il figlio, anche congiuntamente; delega il Governo ad adottare uno o più decreti legislativi di modifica delle disposizioni vigenti in materia di filiazione e di dichiarazione dello stato di adottabilità per eliminare ogni discriminazione tra i figli, anche adottivi, nel rispetto dell’articolo 30 Cost., etc.
La situazione ora è la seguente
È legittimo il figlio concepito da genitori uniti in matrimonio e quindi si presume che il marito sia il padre del figlio concepito durante il matrimonio e si ritiene concepito nel matrimonio il figlio nato non prima di 180 giorni e non dopo 300 dal scioglimento del matrimonio
Dallo status di figlio legittimo derivano per il figlio
Il diritto ad essere educato, istruito e mantenuto,
il diritto di successione
il diritto agli alimenti
l’instaurazione di rapporti di parentela con i parenti dei genitori
E’ naturale il figlio nato da due genitori non uniti in matrimonio
Il figlio naturale può essere riconosciuto dal padre o dalla madre anche se già uniti in matrimonio con altra persona
Il riconoscimento è un atto formale che viene effettuato davanti all’Ufficiale stato civile o in atto pubblico o in testamento
Con il riconoscimento il figlio acquista lo status di figlio naturale nei confronti di chi lo ha riconosciuto
E ciò comporta:
Il diritto ad essere educato, istruito e mantenuto,
il diritto di successione
diritto alimenti
Ora i figli legittimi hanno la cosidetta facoltà di commutazione ossia possono commutare in denaro o in beni immobili la porzione del figlio naturale estromettendolo dalla comunione ereditaria
la filiazione naturale non fa sorgere rapporti di parentele tra il figlio naturale nella famiglia legittima di uno dei due genitori .
Con questa nuova proposta di legge ci saranno solo figli. La distinzione tra figli naturali e figli legittimi cade. Con voto unanime la Camera ha approvato la proposta di legge che modifica il diritto di famiglia: ora i figli, compresi quelli adottati, avranno tutti gli stessi diritti e pari dignità. Così, nel codice civile le parole: "figli legittimi" e "figli naturali" saranno sostituite, ovunque ricorranno, dalla parola: "figli". "Tutti i figli hanno lo stesso stato giuridico", recita il primo articolo.
Su 477 presenti  in Aula hanno votato in 476, c'è stato un solo astenuto, maggioranza 239, 476 i sì. Nessun voto contrario.
La proposta "Modifiche al Codice civile in materia di riconoscimento e di successione ereditaria dei figli naturali", relatrice Alessandra Mussolini, è bipartisan e ora è pronto a passare all'esame del Senato. Con un emendamento del Pd si è inoltre stabilito che il figlio naturale può assumere il cognome del padre aggiungendolo a quella della madre, se la paternità è stata riconosciuta successivamente. Il cognome della madre, comunque, non potrà mai essere sostituito da quello del padre.

La nuova legge si compone di quattro articoli che modificano il codice civile. Il primo articolo concerne "disposizioni in materia di filiazione" e propone di sostituire l'articolo 74 del codice civile con il seguente: "la parentela è il vincolo tra le persone che discendono da uno stesso stipite, sia nel caso in cui la filiazione 
è avvenuta all'interno del matrimonio, sia nel caso in cui è avvenuta al di fuori di esso, sia nel caso in cui il figlio è adottivo". Non solo: "il figlio nato fuori del matrimonio può essere riconosciuto, nei modi previsti dall'articolo 254, dalla madre e dal padre, anche se già uniti in matrimonio con altra persona all'epoca del concepimento. Il riconoscimento può avvenire tanto congiuntamente quanto separatamente". E ancora: "tutti i figli hanno lo stesso stato giuridico" e con la legge viene introdotto uno specifico articolo (315-bis c.C.) sui diritti e doveri del figlio.

"Il figlio - si legge - ha diritto di essere mantenuto, educato, istruito e assistito moralmente dai genitori, nel rispetto delle sue capacità, delle sue inclinazioni naturali e delle sue aspirazioni. Il figlio ha diritto di crescere in famiglia e di mantenere rapporti significativi con i parenti". Poi il principio forse più innovativo sul piano del costume:" Il figlio minore, che ha compiuto i 12 anni, e anche di età inferiore se capace di discernimento, ha il diritto di essere ascoltato in tutte le questioni e le decisioni che lo riguardano. Il figlio deve rispettare i genitori e deve contribuire, in relazione alle proprie capacità, alle proprie sostanze e al proprio reddito, al mantenimento della famiglia finché convive con essa".

Il secondo articolo ("delega al governo per la revisione delle disposizioni vigenti in materia di filiazione") conferisce una delega all'esecutivo per la modifica delle disposizioni vigenti in materia di filiazione e di dichiarazione dello stato di adottabilità al fine di adeguarle al principio dell'unicità dello stato giuridico dei figli. Il terzo articolo prevede le "modifiche alle norme regolamentari in materia di stato civile" e il quarto la "clausola di invarianza finanzaria" per cui dalla legge non deriveranno nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.

"Con il testo approvato - ha commentato Alessandra Mussolini, presidente della commissione parlamentare per l'infanzia e parlamentare del Pdl - la legge riconosce finalmente a tutti i figli, anche quelli naturali, un solo status giuridico e i bambini nati fuori dal matrimonio potranno avere nonni, zii, fratelli, e più in generale vincoli parentali che prima gli venivano negati in assenza di legittimazione. Altro punto fondamentale, che segna un cambiamento culturale e sociale dovuto, riguarda il cognome: la madre che riconosce per prima il figlio, non vedrà cancellato il proprio cognome se in un secondo momento il bambino verrà riconosciuto dal padre".

Si tratta di un passo avanti in grado di cancellare "secoli di arretratezza culturale, sociale e giuridica del nostro Paese",. "Il 20% dei bambini in Italia nasce fuori dal matrimonio (circa 100mila all'anno). Occorre perciò cancellare definitivamente ogni discriminazione anche di carattere terminologico abolendo la categoria di figli naturali e figli legittimi.
Evi

Nessun commento: