giovedì 8 settembre 2011

La capacità di introspezione


Abbiamo parlato in un post di qualche giorno fa della resilienza (se lo hai perso lo trovi qui).
Da oggi cominciamo a vedere insieme le diverse qualità che la compongono, partendo dalla capacità di introspezione.
Ogni volta che penso all'introspezione mi viene in mente l'immagine che ho scelto come apertura di questo post, ovvero la carta dei Tarocchi di Marsiglia de l'Eremita.
Vi troviamo un uomo solo, in cammino, sostenuto da un bastone e una lanterna a far luce sulla strada. Questa è l'essenza dell'introspezione: viaggio, solitudine, luce nelle tenebre.
Il viaggio è dentro noi stesse, perché arriva un momento in cui, dopo anni spesi a occuparsi del fuori, degli altri ma anche della nostra dimensione relazionale, del dover corrispondere ad aspettative altrui sulla nostra vita, o del non porsi domande ma semplicemente guardare sempre avanti...dicevo, esiste un attimo in cui ci si accorge che è l'ora di volgere lo sguardo altrove, spostare la prospettiva dal fuori al dentro, cercando risposte a domande che fino a quel momento erano forse rimaste congelate da qualche parte, tenendo con sé anche le energie che adesso ci mancano per progredire... Paradossalmente, per poter andare avanti, occorre volgere lo sguardo in maniera consapevole all'indietro: al passato, a quel che è stato o non è stato, quelle parti di noi perse per strada, abbandonate o mai scoperte, chi sa...
E' necessario fare luce, portare di nuovo attenzione a certe zone d'ombra.
Per questo la simbologia della carta rimanda anche a un momento di crisi, che mi piace interpretare come l'ideogramma cinese Wej.ji (crisi, appunto) creato dalla fusione dei due termini “pericolo/problema” e “opportunità”.
Ecco che allora introspezione lascia l'ambito che di solito gli attribuiamo, di pesca nel baule dei ricordi finché non se ne rasenta il fondo (con la paura di scoprirvi solo dolori e sofferenze) e diventa ricerca, scoperta, apertura a nuovi mondi, che non sono fuori ma dentro di noi, ancora inesplorati e portatori di nuove strade da percorrere. Il processo di conoscenza non è più limitato solo al passato, ma si prospetta teso verso il futuro, perché ogni parte di noi che emerge alla luce riesce a liberare le energie di cui è carica – magari fino ad oggi represse o usate in maniera errata – e ci dona nuove chiavi di lettura degli eventi per una interpretazione della vita più ricca e piena, perché vissuta con tutte noi stesse.
Crediamo sempre di dover trovare risposte...invece il segreto sta nel non smettere mai di porsi domande.
Dunque armatevi di un caldo mantello di obiettivi, un solido bastone di volontà, di un' illuminante lanterna del cuore e di comode scarpe, per un cammino di scoperte senza fine.
Alla “ricercatrice” che c'è in ognuna di voi, un abbraccio
virginia

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