venerdì 18 novembre 2011

Riflessioni complicate su amanti, prostitute e transgender




Diceva della fatica di essere all'altezza delle aspettative.
"So che non è bello da sentire e non è facile da dirsi, ma una prostituta è molto rassicurante. È una presenza accogliente che non giudica. I transessuali sono donne all'ennesima potenza, esercitano una capacità di accudimento straordinaria. Mi sono avvicinato per questo a loro. È, tra i rapporti mercenari, la relazione più riposante. Mi scuso per quel che sto dicendo, ne avverto gli aspetti moralmente condannabili, ma è così. Un riposo. Avevo bisogno di suonare a quella porta, ogni tanto, e che quella porta si aprisse".
(tratto dall'intervista a Piero Marrazzo su Repubblica del 15/08/2011)
Eh si, ci sono voluti mesi prima che trovassi le parole per provare a descrivere ciò che questa intervista mi ha suscitato.
Stupore, in primo luogo, per il candore con cui Piero Marrazzo parla dei suoi bisogni di uomo, appagati in una dimensione che a tutto farebbe pensare tranne che di accudimento. Ma poi ho pensato alle “Fate Ignoranti” (il film di F. Ozpetek), all'umanità di quei personaggi, all'amore e all'intensità che trasmettono e a quanto è facile cadere nel giudizio e nei luoghi comuni. Penso ad Agrado, il suo profondo monologo nel film di Almodovar (Tutto su mia madre) che tratta, oltre al tema della autenticità,  proprio della necessità in quel contesto di rendere la vita gradevole agli altri... 
Sicuramente si tratta di un mondo a parte, difficile, fatto di personalità complesse, complicate e complicanti, ma, moralità a parte, c'è una frase dell'intervista che mi ha colpita più di altre: “è tra i rapporti mercenari la relazione più riposante”.
Al di là del contesto in cui è espressa, rispecchia ciò che spesso mi è capitato di ascoltare da molti uomini, ovvero il timore di venire continuamente messi sotto giudizio per un'azione, un gesto troppo azzardato o uno rimasto sospeso, per quello che dicono, per come lo dicono, per quello che non hanno il coraggio di dire, per le rivendicazioni sempre pronte a balzar fuori al momento giusto (il peggiore, di solito); 
sembra che la relazione a due sia un campo di battaglia o comunque una guerra fredda, dove ogni mossa va ben calcolata, dove gli equilibri sono precari e basta poco per far saltare mine disseminate qua e là nel quotidiano.
Riposante... riposante significa semplicemente un luogo dove poter sostare, dove trovare una tregua, dove poter abbassare le armi, riprendere le forze e concedersi il lusso soltanto di “essere”: è così difficile trovarlo nel rapporto di coppia, invece che cercarlo nei rapporti mercenari o anche nelle relazioni extraconiugali?
Adesso penso a quelle donne che mi hanno raccontato le loro storie di ferite e tradimenti e alle loro domande singhiozzate, fra lacrime e fazzoletti: perché all'altra è stata concessa una modalità di relazione diversa? Perché con lei non si parla di problemi ma si riesce a vivere il presente, godendo a pieno ogni minuto? Perché lui non ha provato a chiedere il mio aiuto piuttosto che buttarsi a capofitto in un rapporto altrove? Cos'ha lei che io non ho?” …
Il nostro punto di vista cambia in base al personaggio col quale ci identifichiamo, ricordandoci che nel gioco delle parti può accadere che il traditore sia lei e il tradito lui, e in ogni caso ci sono sempre molti aspetti da valutare, difficile esprimersi, anche perché non sono qui a scrivere per accusare né prendere le difese di nessuno.
Oggi mie care non riesco a chiudere in maniera certa e definitiva...rimango ancora qui col mio stupore, con mille interrogativi, curiosità, con riflessioni e pensieri sulla dignità, la verità e le bugie, la vergogna, la rabbia, il rancore, il perdono, il cambiamento e la possibilità di trasformazione... e quella parola: “riposante”, da approfondire e coltivare.

buon week end
virginia

1 commento:

Anonimo ha detto...

è un faccenda complessa, difficile, persino pericolosa e sicuramente faticosa, riconoscersi in un modello di donna (e credo anche di uomo) per poter contattare l'altro, per vivere l'intimità e perdere i confini, per toccare ...
io credo che le parole di Marrazzo siano nella loro semplice chiarezza, la denuncia della crisi profonda del fondamento stesso della nostra società, la relazione tra un uomo e una donna.
Sono ormai lontana per storia e per età (o almeno in questo momento mi sento lontana) dal desiderio di un rapporto con un uomo... ma se mi guardo intorno mi acchiappa una grande tristezza, e la voglia di fare qualcosa per difendere agli occhi di mia figlia, della mia nipotina, di tutte le giovani e le piccole donne, la sensazione di appagamento, di serenità che quando ero io giovane, ho vissuto nel sentirmi donna nel rapporto con un uomo...