martedì 21 agosto 2012

Limite vs Perfezione



"I dettagli fanno la perfezione
e la perfezione non è un dettaglio"
Leonardo da Vinci


Credo che uno dei "mali di vivere", per dirla citando un noto poeta italiano, che ci troviamo a fronteggiare sia quello di ACCETTARE I LIMITI. Ebbene sì, credo si faccia sempre più fatica ad accettare che la vita non è sempre come l'avremmo voluta; gli altri non sono sempre come ci saremmo aspettati; noi non siamo perfetti come vorremmo; i nostri figli non sono dei geni o degli esemplari per gli altri. Ogni ambito della vita quotidiana a cui sto pensando mentre scrivo mi porta a credere che siamo spinti sempre a voler superare qualchel limite.

Ma cos'è il limite?

Se si dà un occhio al dizionario emergono molte sfaccettature del limite:

Linea di demarcazione, confine; livello o punto estremo a cui può giungere qualcosa; confine. Credo che fin qui tutto possa andar bene e non ci sia molto da dire. Ma il dizionario aggiunge anche un'altra accezione a questa parola: Manchevolezza, insufficienza. Almeno due le riflessioni si possono fare a proposito

Nel primo caso il limite non è più un semplice linea di demarcazione ma diventa uno spartiacque che ricorda che ciò che non sono/non posso/non valgo/non ho.

Viviamo in una società in cui ci viene chiesto di essere perfetti e capaci di far tutto; in un mondo in cui siamo molto più portati alla competitività piuttosto che alla collaborazione. Il limite diventa pericoloso perchè è espressione delle carenze. Mostrando limiti e difetti si corre il rischio di essere derisi/ non accettati/sostituiti. Ma la stessa cosa si applica anche in senso contrario: se si coglie i limiti altrui ci si può mostrare migliori agli occhi di ... e trarne vantaggio. Il rischio che si corre all'interno di questo gioco è quello di non aver scrupoli nel cercare di raggiungere a tutti i costi l'obiettivo; anche se questo potrebbe implicare il ricorrere a tecniche sleali o mettere a repentaglio la propria vita. In questo primo caso di vive una vita di apparenza alla ricerca e alla rincorsa di una meta ambita che una volta raggiunta non lascia spazio alla quiete e all'assaporare il traguardo ma impone di fare un altro passo e poi un altro e un altro ancora.

Ma il limite può essere anche altro. Come cambia la prospettiva se si permettesse al limite di rappresentare la chiave di lettura per conoscere se stesso e accettarsi per quello che si è. La persona perfetta non esiste. Ciò che esiste è l'unicità di ogni essere umano, e credo che questo valga più della perfezione. Nella misura in cui si accetta la propria imperfezione diventa più semplice anche fare i conti con i limiti che essa comporta. E' imparando ad accettarsi come sì è che si vive serenamente e pienamente. Forse in questo modo si potrà avere anche più disponibilità a capire il limite; alcuni di essi potranno essere affrontati e superati e mentre altri si impararerà ad accettarli. Ciò che dovremo imparare a fare è prenderci a cuore la nostra vita e vivere con responsabilità. Imparare dagli errori e non temere di sbagliare. Anche l'errore potrebbe essere visto sotto altra luce: non come un peccato ma come un atto di coraggio per metter alla prova se stesso nel tentativo di essere una persona migliore.

Erika

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