mercoledì 12 dicembre 2012

Letto per voi (e commentato): Cinquanta sfumature di grigio


 
Da quest'estate tutti parlano di questo romanzo (anche Virginia ne ha parlato qui) per cui, mossa dalla curiosità, ho deciso di leggerlo: Cinquanta sfumature di grigio.

Il bel Christian, da un lato e l’ingenua Ana, dall’altro, tengono le lettrici con il fiato sospeso e in balia di una controversia di sentimenti: da un lato la dimensione bollente e passionale e dall’altro, lo sconcerto nel pensare che la protagonista accetti di impegnarsi in una relazione-contratto di quel tipo. E poi c’è la speranza che Ana riesca a far innamorare di sé il licantropo Christian.

L’incontro tra i due è, in primis, un incontro di fragilità.

Ana si sente un po’ bruttina, non molto soddisfatta di se stessa, poco attenta a curare la sua femminilità e molto concentrata a rifiutare le avances degli amici; è una giovane ragazza come tante.

Christian nella sua vita fa collezione di abbandoni affettivi. Credo sia centrale la sua affermazione, in quanto figlio adottivo, di sentirsi figlio imperfetto di una famiglia perfetta. Sembra che l’unico modo che gli consente di stare in relazione sia quello di immergersi in rapporti in cui lui possa averne il completo controllo sia sul piano delle situazione sia su quello dei sentimenti.

Che effetto fa pensare che una relazione prenda avvio dopo aver firmato un contratto in cui si definiscono le regole, i divieti, gli obblighi, i ruoli? Quanto, invece, il sapere da subito e in modo così esplicito cosa l’altro si attende facilità la scelta dell’immettersi o meno in un certo tipo di rapporto? Come scindere mente e sentimento?

Christian è uno che si nasconde dentro ai soldi, alla bellezza, all’educazione, all’attenzione per il sociale, al bisogno di dominare e di controllare. Ma chi è Christian? Forse ciò che Ana riesce a fare di differente è proprio quello di voler andare oltre, di voler entrare nell’intimità di quel ragazzo bello e dannato. Ma al tempo stesso ci si potrebbe chiedere: cosa spinge la giovane protagonista ad entrare dentro alla tana del lupo?

Leggendo questo romanzo ho pensato che Ana e Christian non sono, poi, una coppia tanto anomala. Non manca, alla televisione o nei quotidiani o nel racconto di amiche di sentire il racconto di donne innamorate di uomini che esibendo la loro sensualità hanno saputo sottometterle e tenerle in pugno per molto tempo. In esse entrano in gioco pensieri simili a quelli della giovane protagonista del romanzo:
  • crede di non valere un granché
  • ritiene che sia già una fortuna che un uomo abbia posato lo sguardo su di lei
  • immagina di poter cambiare le abitudini di quell’uomo nel tempo, conoscendolo di più e imparando a negoziare con lui
  • si sente responsabile delle violenze subite perché in qualche modo abbiamo contribuito ad istigarlo
  • rimane innamorata dei momenti fantastici passati insieme e nei quali il bel principe ha effettivamente mostrato di saper essere anche altro
Al termine della trattazione Ana riesce a lasciare Christian, seppure con grande sofferenza e con molto rammarico. Chissà se riuscirà a tollerare la sua lontananza o se, un nuovo avvicinamento potrà portare a dei cambiamenti importanti per la loro storia. A questo punto la protagonista si trova ad un bivio: cercare di dimenticarlo sapendo che in questo modo lo perderà per sempre, tornare sui propri passi consapevole che tornando da lui lui ne uscirà rinforzato è avrà il potere di tenere lui le redini del gioco. Chissà quante Ana si trovano in questa situazione in giro per il mondo.

A questo punto, per scoprire cosa accadrà ai protagonisti del romanzo non resta che leggere anche il secondo volume (presto vi dirò quali riflessioni mi ha suscitato).

Buona lettura a tutte voi!

Erika

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