lunedì 6 ottobre 2014

Le cattive ragazze



Spesso in auto ascolto Virgin Radio per la musica rock e per le interessanti rubriche che raccontano la storia delle canzoni, i risvolti dei testi e le vite dei cantanti.
Una di queste è “Rock in Translation” dove proprio poche settimane fa ho scoperto i retroscena della canzone “Dani California” dei Red Hot Chili Peppers (2006).



Nel brano, Anthony Kiedis parla della morte prematura di Dani California, una ragazza povera del Mississippi diventata rapinatrice di banche e vissuta troppo brevemente e tra durezze.

Una ragazza di nome "Dani" è menzionata anche in By the Way e Californication. In quest’ultima è citata semplicemente come "sposa adolescente con un bimbo dentro".

Kiedis ha spiegato che Dani California incarna tutte le ragazze con cui ha avuto relazioni in precedenza: "Quando questo ritmo funky viene fuori, mi induce a raccontare davvero una storia. In un certo senso mi rivela che Dani e quelle donne sono tutte la stessa persona, e che tutte abbiano percorso quella strada di vita. Dapprima non pensavo che stessi parlando della stessa ragazza"
(cit. da Wikipedia)

Così sulla scia di associazioni mentali sono saltata al film “Ragazze interrotte” di James Mangold del 1999, nel quale troviamo la storia di molte giovani come Dani, che al di là della diagnosi della loro cartella clinica sono donne con una storia alle spalle, con difficoltà e un mondo interiore complesso e spesso inaccessibile a loro stesse.



Dani, Lisa, Daisy, Polly, Georgina... sono tutte donne che incarnano l'archetipo della “cattiva ragazza”, così ho pensato di condividere con voi alcune riflessioni tratte dal libro di Linda Schierse Leonard sul rapporto padre-figlia e di come questo possa influenzare i modi di vivere della donna.

L'emarginata – è la donna che, per la vergogna nei confronti di suo padre, è rifiutata dalla società e/o vi si ribella. […] può essere rimasta identificata con il padre ed essergli rimasta attaccata in modo positivo, cosicché quando la società lo rifiuta lei rifiuta la società.
O può darsi che lei inizialmente abbia rifiutato il padre, ma quando emerge la parte ombra dall'inconscio lei vive comunque questo modello.

In una situazione familiare di questo tipo, la madre spesso si assume un ruolo di moralista e diventa colei che critica il “padre cattivo”.
Quando la figlia non segue i consigli materni, può ribellarsi e seguire il modello paterno, agendo l'aspetto autodistruttivo di lui.
[…]
Queste donne sono inclini a sprecare la loro vita in una passività inerte, con la possibilità di imboccare la strada dell'alcol, della tossicodipendenza, della prostituzione, delle fantasie suicide o magari di cadere in rapporti amorosi dipendenti.
O possono anche sposare un uomo come il padre e lasciarsi andare alla depressione e al masochismo di una vita incompiuta e di un rapporto incompiuto.”
(da “La donna ferita” 1985 – pag. 55-56 )

I motivi per cui la società rifiuta il padre possono essere comportamenti palesemente scorretti – contro la legge, abuso di sostanze, violenza – o per il modello di uomo che rappresenta – abbandono della famiglia, temperamento che incorre in conflitti, esasperazione di posizioni controcorrente...
Se una figlia ha dovuto vivere sulla sua pelle l'ambivalenza dell'amore verso il proprio padre e la rabbia per certi atteggiamenti di lui, è chiaro che in questo conflitto vinca spesso l'amore, così la ragazza può arrivare, in modo inconscio, a portare avanti la posizione paterna, anche a costo di rovinare la propria vita.
Questo avviene perché comunque il maschile interiore è danneggiato: il padre non ha svolto la sua funzione di punto di riferimento sano e di rinforzo per l'autostima di lei, che sta estremizzando il suo modello per avere comunque delle certezze e difendersi dal vacillante senso di sé.

Il percorso che può portare una donna a emanciparsi da questa situazione necessita di tempo, per attraversare un dolore antico, versare lacrime e cogliere gli errori dei genitori ma anche i propri, fatti nel tentativo estremo di salvarli.
Recuperare e incarnare la vera energia guerriera, che porta la cattiva ragazza non a lottare contro il mondo ma ad affrontarlo “vivendo e amando i paradossi della vita, bilanciando il terrore con la meraviglia di essere umani” (L.S.Leonard, pag. 101).



Buona settimana
virginia

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