venerdì 19 febbraio 2016

parole per l'anima #5


Pensavo che il peggio nella vita 
fosse finire per essere da solo/a.
(invece) Il peggio della vita è finire con qualcuno 
che ci dia l'impressione di essere da soli. 

Parlando di amore eterno qualche giorno fa (qui) non ho potuto fare a meno di pensare a quelle storie eterne ma che spesso dell'amore - inteso come amore maturo, sano - non hanno traccia. 
Ci sono relazioni che si costruiscono e finiscono per basarsi sull'immagine illusoria del partner - egli è presente come persona fisica (e a volte questo basta per donare una parvenza di sicurezza) ma completamente assente come compagno/a. 


è come aggrapparsi ad un fantasma. 
Ci si aggrappa in realtà alla speranza che l'altro diventi ciò di cui noi abbiamo bisogno. 


Finendo per considerare solo ciò che conferma le aspettative, 
perdendo di vista che tutto il resto manca.


O raccontandosi che stiamo andando alla ricerca di qualcosa di perduto


(ma in realtà, c'è mai stato?)



A volte per capirlo bisogna fare il vuoto
e sperimentare davvero la solitudine, per provare la differenza


Di fronte solo a se stessi, 
vedere l'altra prospettiva 


E magari ribaltare completamente la situazione:


Imparate a dare la vostra assenza
a coloro che non hanno compreso
l'importanza della vostra presenza


Buon week end
virginia

(fonte immagini: Pinterest)

3 commenti:

Mara ha detto...

La nostra presenza è un dono che che non può essere fatto a chi non ci sa apprezzare...

Mara ha detto...

Talvolta la solitudine porta a straordinarie forme di libertà (De André)

donneincontatto ha detto...

Cara Mara, la prima forma di libertà dopo questi periodi di "prigionia" in rapporti sterili è la ritrovata capacità di scegliere.
Grazie della tua riflessione e della citazione d'autore!